Il cheratocono è una malattia in cui la cornea si deforma ed assottiglia sempre di più con un progressivo peggioramento della vista.
Cornea normale
La cornea passa dalla forma di una sfera a quella di un cono con lo sviluppo di un astigmatismo irregolare e la comparsa di una vista deformata.
La diagnosi di Cheratocono si fa con la Visita Oculistica e con la Topografia corneale, un esame fatto dall’oculista di solito nell’ambito della visita.
In passato si usava classificare il cheratocono in stadi dal I al IV e si indicava con il termine di cheratocono frusto, una forma iniziale di cheratocono che si riusciva ad evidenziare solo con la topografia corneale e non con una visita oculistica normale.
La cornea ha uno scheletro costituito da una molecola chiamata collagene, chi soffre di cheratocono ha una fragilità del collagene associata in alcuni casi a traumatismi ripetuti della cornea come lo sfregamento ripetuto dell’occhio oppure la posizione del riposo sul fianco oppure a pancia in giù (così l’occhio andrebbe a sfregare contro il cuscino durante il riposo).
Il cheratocono compare nel periodo dell’adolescenza, per progredire in varia entità fino a stabilizzarsi nell’età adulta. Si osserva più frequentemente nel sesso femminile.
Di solito il cheratocono è bilaterale. Una volta diagnosticato il cheratocono in un occhio si può prevenire il peggioramento dell’altro occhio evitando di sfregare l’occhio, correggendo le cattive abitudini che possono portare a microtraumi ripetuti sulla cornea e infine con il cross linking della cornea.
Per rallentare la progressione del cheratocono occorre evitare di sfregare gli occhi e se il cheratocono è in fase iniziale è utile il cross linking del cheratocono. Il trattamento del cross linking serve per rendere la cornea più resistente e quindi più difficile la sua deformazione. Può essere effettuato solo in casi selezionati.
I sintomi del cheratocono sono innanzitutto una vista che varia nel tempo con un astigmatismo di solito irregolare.
Ogni qualvolta ci si trovi di fronte ad un astigmatismo che varia continuamente nel tempo è obbligatorio pensare alla possibilità di un cheratocono.
Visione sfocata associata alla abitudine di sfregare gli occhi devono indurre inoltre il sospetto che si tratti di cheratocono.
Conviene fare degli accertamenti se:
La diagnosi di cheratocono viene effettuata soprattutto con la cheratometria e la topografia corneale. Esistono vari stadi di cheratocono (I, II, III, IV).
La deformazione della cornea si segue mediante un esame detto “topografia corneale”, indispensabile per poter monitorare la progressione della malattia.
Lo strumento proietta una serie di anelli luminosi ed elabora l’immagine riflessa dalla cornea, creando una stampa con diversi colori per identificare le varie curvature analizzate.
La diagnosi viene confermata dalla esecuzione di una topografia corneale e di una pachimetria corneale o di una tomografia corneale con uno strumento come la pentacam, molto utile nel cheratocono.
Il primo obiettivo della terapia del cheratocono è fermare l’avanzamento della malattia.
La prima cura consiste pertanto nell’interrompere le cattive abitudini come sfregare gli occhi o dormire a pancia in giù o di lato che aumentano di per sé il rischio di peggioramento della malattia. L’altra terapia che ha questo obiettivo è poi il Cross-Linking corneale.
Il secondo obiettivo della cura del cheratocono consiste nel migliorare la vista
Per questo ci sono tante altre possibilità: l’uso di occhiali, lenti a contatto di varia natura, impianto di anelli corneali intrastromali (INTACS), il laser per rimuovere cicatrici o noduli all’apice del cheratocono e nei casi più gravi il trapianto di cornea lamellare o perforante a tutto spessore.
Il cross linking nel cheratocono ha il razionale di rallentare la progressione della malattia. Questo trattamento è indicato in soggetti con cheratocono nelle fasi iniziali per prevenire il peggioramento. L’intervento si propone di aumentare i legami tra le fibrille di collagene che compongono la cornea per renderla quindi più resistente e meno deformabile.
L’operazione dura circa un’ora nell’arco della quale si imbibisce la cornea con una sostanza chiamata riboflavina e poi si illumina la cornea con raggi ultravioletti A.
Il risultato della operazione di cross linking della cornea si osserva di solito dopo alcune settimane o mesi. E’ descritto un miglioramento fino a dopo un anno dalla procedura. Lo scopo non è migliorare la vista ma evitare un peggioramento della vista stessa con la progressione del cheratocono. Il cross linking nel cheratocono ha il razionale di rallentare la progressione della malattia.
Questo trattamento è indicato in soggetti con cheratocono nelle fasi iniziali per prevenire il peggioramento. L’intervento di cross linking si propone di aumentare i legami tra le fibrille di collagene che compongono la cornea per renderla quindi più resistente e meno deformabile.
Il cross linking con riboflavina può essere effettuato togliendo l’epitelio della cornea (epi-OFF) oppure lasciando l’epitelio della cornea integro (epi-ON). Le due metodiche hanno vantaggi e svantaggi che andranno discussi nel singolo caso. Dopo l’intervento c’è da aspettarsi un certo livello di fastidio all’occhio per almeno un paio di giorni.
Possibili complicazioni del trattamento includono un danno dei raggi ultravioletti sulla cornea, sul cristallino e sulla retina, per questo motivo quando il cheratocono è avanzato e la cornea è molto sottile il trattamento è controindicato.
Occorre innanzitutto sfatare un mito assai diffuso, quello che le lenti a contatto rallentino la progressione del cheratocono.
Le lenti a contatto non rallentano la progressione del cheratocono servono solo a vedere meglio. Ne esistono di diverso tipo, morbide, rigide, semirigide, a geometria variabile, il contattologo di concerto con l’oculista saprà consigliarvi la lente a contatto più indicata per il vostro cheratocono.
Le cornee con cheratocono sono diversissime tra loro, si può dire che ogni cheratocono è differente dall’altro; ci sono poi differenze di sensibilità da persona a persona.
Per questo le varie case costruttrici mettono attualmente a disposizione dell’applicatore una gran quantità di lenti a contatto per cheratocono: gas permeabili con geometrie d’appoggio molto diversificate e passaggio d’ossigeno anche elevatissimo, morbide spessorate, lenti a contatto ibride come le Janus che sono gas permeabili al centro e morbide in periferia. Sono inoltre possibili applicazioni ibride (piggyback): una lente a contatto morbida sulla cornea e una gas permeabile sulla morbida.
Le soluzioni ibride si utilizzano quando è necessario migliorare confort e centratura delle lenti. Le lenti invecchiano e si deteriorano con l’uso. Si sostituiscono in tempi diversi a seconda del tipo, al massimo dopo due anni. Se ci sono stati cambiamenti del cheratocono si approfitta della sostituzione per modificare i parametri della lente a contatto adattandoli alla nuova topografia corneale. Raramente si rende necessario sostituire una lente dopo pochi mesi a causa di una rapida variazione del cono.
Quando il cheratocono è in fase più avanzata oppure non si tollerano le lenti a contatto la soluzione migliore per la cura del cheratocono è il trapianto di cornea lamellare anteriore detto anche DALK (Deep Anterior Lamellar Keratoplasty) che può essere eseguito con diverse tecniche.
Nel trapianto lamellare anteriore DALK si toglie la parte di cornea malata e si lascia l’endotelio della cornea del paziente che è sano. Il vantaggio è una convalescenza più veloce e minori complicazioni.
Sono numerosi i centri cura del cheratocono in Italia. Conviene affidarsi ad un centro cura che esegue tutte le metodiche di cura del cheratocono. Le varie opzioni si completano a vicenda infatti.
I centri di cura del cheratocono che eseguono il trapianto lamellare anteriore DALK sono pochi e selezionati perché questa metodica è tecnicamente complessa ma permette una convalescenza più veloce e minori complicazioni. Anche i Centri che combinano il Cross linking con il Laser sono selezionati.
Conviene chiedere all’associazione malati di cheratocono o ai centri specializzati quale sia lo specialista più vicino alla propria sede, la diagnosi precoce e la cura tempestiva sono la chiave di un buon risultato.
Il cheratocono è una malattia dell’occhio che se non curata in modo adeguato può portare ad un grave abbassamento della vista.
Nelle fase iniziali l’abbassamento della vista può essere corretto con occhiali, lenti a contatto, intervento Laser o Cross linking ma nelle fasi avanzate è permanente e richiede necessariamente un trapianto di cornea.
Il trapianto di Cornea nel Cheratocono ha una ottima percentuale di successo con le tecniche attuali, tuttavia se il paziente continua a sfregare l’occhio oppure a dormire a pancia in giù o sul lato il cheratocono può riproporsi anche dopo il trapianto.
Il trapianto di cornea nel cheratocono ha un basso rischio di rigetto tuttavia è una possibilità sempre presente se non vengono eseguite le terapie antirigetto adeguate.
In conclusione si consigliano visita e controlli periodici in un centro specializzato per evitare tutti i problemi che il cheratocono può causare. Nei nostri centri di Milano e Catania eseguiamo di routine controlli specialistici per prevenire e curare il cheratocono.
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