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In passato si usava classificare il cheratocono in stadi dal I al IV e si indicava con il termine di cheratocono frusto una forma iniziale di cheratocono che si riusciva ad evidenziare solo con la topografia corneale e non con una visita oculistica normale.
Oggi esistono grandi novità sulla cura del cheratocono: la chirurgia mini invasiva del cheratocono, il cross linking per cheratocono, il trapianto di cornea lamellare per cheratocono, il laser e cheratocono, le lenti a contatto per cheratocono. Il bravo oculista saprà consigliarvi quella più adatta a voi. Il Dott Badalà utilizza tutte le più moderne metodiche descritte per la cura del cheratocono a Milano e Catania.
Ogni qualvolta ci si trovi di fronte ad un astigmatismo che varia continuamente nel tempo è obbligatorio pensare alla possibilità di un cheratocono.
Lo strumento proietta una serie di anelli luminosi ed elabora l’immagine riflessa dalla cornea, creando una stampa con diversi colori per identificare le varie curvature analizzate.
La diagnosi viene confermata dalla esecuzione di una topografia corneale e di una pachimetria corneale o di una tomografia corneale con uno strumento come la pentacam molto utile nel cheratocono.
Conviene fare degli accertamenti se: – si sa di avere parenti stretti che hanno il cheratocono. – con occhiali , pur in presenza di occhi sani, non si raggiungono i dieci decimi al controllo della vista. – si sa di essere astigmatici e si inizia a vedere male con l’occhiale che prima andava bene: può essere il cono che si modifica.
Ogni qualvolta ci si trovi di fronte ad un astigmatismo che varia continuamente nel tempo è obbligatorio pensare alla possibilità di un cheratocono. Il cheratocono è diviso in stadi dal I al IV. Esiste poi una forma precoce chiamata cheratocono frusto, in cui solo la topografia corneale permette di fare la diagnosi.
Il Dott. Badalà oculista a Milano e Catania organizza campagne di screening per cheratocono per favorire la diagnosi precoce.
Si osserva più frequentemente nel sesso femminile. La causa sarebbe legata ad una fragilità del collagene che costituisce la cornea associata in alcuni casi a traumatismi ripetuti; compare nel periodo dell’adolescenza, per progredire in varia entità fino a stabilizzarsi nell’età adulta.
Di solito il cheratocono è bilaterale. Una volta diagnosticato il cheratocono in un occhio si può prevenire il peggioramento dell’altro occhio evitando di sfregare l’occhio, correggendo le cattive abitudini che possono portare a microtraumi ripetuti sulla cornea e infine con il cross linking della cornea.
Per rallentare la progressione del cheratocono occorre evitare di sfregare gli occhi e se il cheratocono è in fase iniziale è utile il cross linking del cheratocono. Il trattamento del cross linking serve per rendere la cornea più resistente e quindi più difficile la sua deformazione. Può essere effettuato solo in casi selezionati.
Recensione Intervento di Trapianto di Cornea.
Hasari Stimoli, Catania
Ho 23 anni e ho subìto un trapianto di cornea 4 mesi fa a causa di un cheratocono.
Durante l’intervento non ho sentito nulla perché si è svolto in anestesia totale e, contrariamente a come si dice, non ho portato... Continua a leggere la testimonianza la benda dopo il trapianto se non per qualche ora.
Già dal giorno dopo l’operazione ho visto meglio di prima dell’intervento, anche se non perfetto. Ho avvertito qualche minimo fastidio per 3 giorni circa prima che la situazione si stabilizzasse. Circa 10 giorni dopo ho ripreso le mie attività quotidiane.
Ho avvertito un grande miglioramento 1 mese dopo: la mia vista era molto più nitida. Ad oggi vedo 9/10 senza gli occhiali.
Consiglierei assolutamente questo intervento e aggiungerei che bisognerebbe farlo il prima possibile per evitare peggioramenti.
Guarda il video con la testimonianza del sign. Hasari Stimoli