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Le tecniche per la cura del cheratocono e per migliorare l’acuità visiva in pazienti con cheratocono includono l’uso di occhiali, lenti contatto di varia natura, impianto di anelli corneali intrastromali (INTACS), il cross linking della cornea con riboflavina, il laser per rimuovere cicatrici o noduli all’apice del cheratocono e nei casi più gravi il trapianto di cornea lamellare o perforante a tutto spessore.
La topografia corneale nel cheratocono è essenziale per stabilire quale sia la cura più indicata.
Occorre innanzitutto sfatare un mito assai diffuso quello che le lenti a contatto rallentino la progressione del cheratocono.
Le lenti a contatto non rallentano la progressione del cheratocono servono solo a vedere meglio. Ne esistono di diverso tipo, morbide, rigide, semirigide, a geometria variabile, il contattologo di concerto con l’oculista saprà consigliarvi la lente a contatto più indicata per il vostro cheratocono.
Per rallentare la progressione del cheratocono occorre evitare di sfregare gli occhi e se il cheratocono è in fase iniziale è utile il cross linking del cheratocono. Il trattamento del cross linking serve per rendere la cornea più resistente e quindi più difficile la sua deformazione. Può essere effettuato solo in casi selezionati. Le tecniche di chirurgia del cheratocono sono molteplici.
La chirurgia laser del cheratocono è indicata in presenza di noduli o cicatrici sull’apice del cheratocono. Il trattamento laser del cheratocono in questi casi può essere di grande aiuto perché permette di appiattire e regolarizzare il cono con un miglioramento della vista e/o una maggiore tollerabilità alle lenti a contatto.
Nel trapianto lamellare anteriore DALK si toglie la parte di cornea malata e si lascia l’endotelio della cornea del paziente che è sano.
Il vantaggio è una convalescenza più veloce e minori complicazioni. Il Dott Badalà esegue questo tipo di trapianto di cornea a Milano e Catania. In presenza di un cono iniziale o di un cono fermo alla fase iniziale può essere possibile ottenere una buona visione anche con un occhiale; nei casi più avanzati spesso buoni risultati si ottengono con l’uso di lenti a contatto che, livellano per cosi dire le irregolarità corneali, ma non rallentano una eventuale progressione della malattia.In fase iniziale è importante l’uso del cross linking per rallentare la progressione della malattia. Successivamente entra in gioco la chirurgia con il laser o gli anelli intrastromali prima e con il cheratocono più avanzato con il trapianto di cornea.
Lenti a contatto e cheratocono: occorre innanzitutto sfatare un mito assai diffuso quello che le lenti a contatto rallentino la progressione del cheratocono. Le lenti a contatto non rallentano la progressione del cheratocono servono solo a vedere meglio.
La chirurgia del cheratocono si avvale di molteplici soluzioni: impianto di anelli corneali intrastromali (INTACS), il cross linking della cornea con riboflavina, il laser per rimuovere cicatrici o noduli all’apice del cheratocono e nei casi più gravi il trapianto di cornea lamellare o perforante a tutto spessore. La chirurgia del cheratocono mini invasiva è rappresentata dagli anelli intrastromali o INTACTS.
Questi anelli di materiale plastico vengono introdotti nella parte periferica della cornea permettendo di appiattire e regolarizzare il centro del cheratocono. Gli anelli intrastromali possono migliorare la vista e/o la tollerabilità alle lenti a contatto nel cheratocono.La novità principale è nella cura del cheratocono è il trapianto di cornea lamellare anteriore detto anche DALK (Deep Anterior Lamellar Keratoplasty) che può essere eseguito con diverse tecniche. Quella di maggior successo secondo numerosi autori americani è la tecnica big bubble.
Sono numerosi i centri cura del cheratocono in Italia.
Recensione Intervento di Trapianto di Cornea.
Hasari Stimoli, Catania
Ho 23 anni e ho subìto un trapianto di cornea 4 mesi fa a causa di un cheratocono.
Durante l’intervento non ho sentito nulla perché si è svolto in anestesia totale e, contrariamente a come si dice, non ho portato... Continua a leggere la testimonianza la benda dopo il trapianto se non per qualche ora.
Già dal giorno dopo l’operazione ho visto meglio di prima dell’intervento, anche se non perfetto. Ho avvertito qualche minimo fastidio per 3 giorni circa prima che la situazione si stabilizzasse. Circa 10 giorni dopo ho ripreso le mie attività quotidiane.
Ho avvertito un grande miglioramento 1 mese dopo: la mia vista era molto più nitida. Ad oggi vedo 9/10 senza gli occhiali.
Consiglierei assolutamente questo intervento e aggiungerei che bisognerebbe farlo il prima possibile per evitare peggioramenti.
Guarda il video con la testimonianza del sign. Hasari Stimoli