Il trapianto di cornea è la sostituzione della cornea del paziente con una nuova cornea da donatore umano o artificiale. Grazie a importanti innovazioni il trapianto di cornea è oggi un intervento sicuro ed efficace.
Spesso non si sostituisce più l’intera cornea, come si faceva in passato, ma solo una minima parte e si parla allora di trapianto di cornea lamellare. Il trapianto di cornea lamellare si suddivide in anteriore o posteriore a seconda che venga sostituita la parte anteriore o posteriore della cornea. Esistono diversi tipo di trapianto di cornea oggi:
La cornea artificiale e il trapianto di cornea lamellare permettono di riacquistare la vista molto rapidamente e con minori complicazioni rispetto al passato.
Il trapianto di cornea intera (cheratoplastica perforante) si esegue oggi in casi sempre più limitati in favore delle più moderne tecniche di trapianto lamellare della cornea.
Il trapianto di cornea a tutto spessore (cheratoplastica perforante) è la prima tecnica di trapianto di cornea storicamente eseguita. E’ la tecnica più diffusa nel mondo del trapianto di cornea. Consiste nella sostituzione della porzione centrale della cornea danneggiata con una cornea trasparente e sana di donatore.
La parte di cornea che viene rimossa dal paziente e la nuova cornea che viene trapiantata è meglio che abbiano la stessa dimensione: di solito tra gli 8 mm e i 9 mm di diametro. In passato si utilizzava una cornea donatore più grande di 0,50 mm di diametro e ciò poteva indurre ad una maggiore miopia e astigmatismo dopo l’intervento. Purtroppo questa pratica è diffusa tutt’oggi, nonostante vi sia la possibilità di evitare l’insorgere dei difetti della vista post trapianto.
Si può effettuare il Trapianto della Cornea con il Laser a Femtosecondi. In questo caso la cornea del donatore e quella del paziente che la riceve vengono preparate con il Laser. Sappiamo oggi che il Trapianto di Cornea Laser assistito e quello eseguito con i moderni Trapani Corneali danno gli stessi risultati.
La cornea utilizzata per il trapianto di cornea viene fornita dalla Banca delle Cornee.
Le Banche delle Cornee sono organizzate su base regionale in Italia (in Lombardia per esempio ne esistono due: Monza e Pavia; in Veneto una, la Banca degli Occhi di Mestre), esse provvedono al prelievo delle cornee dai donatori che abbiano espresso il loro consenso e le distribuiscono nell’ambito della regione di appartenenza.
Una volta prelevate, le cornee vengono esaminate e messe in terreno di coltura. Quelle idonee al trapianto vengono processate e fornite ai chirurghi rispettando una serie di rigorosi criteri. Il Dott Badalà esegue il trapianto di cornea utilizzando tessuti della Banca della Cornea del Veneto (Mestre) e della Banca della Cornea di Monza. Conviene oggi eseguire il trapianto solo in centri specializzati per il trapianto di cornea in cui si esegue anche il trapianto lamellare che, se possibile, è da preferire. Il Dott Badalà esegue il trapianto di cornea a Milano e Catania e collabora con i più importanti centri di trapianto cornea.
Una volta preparata, la Cornea del donatore viene suturata dal chirurgo oculista alla Cornea del paziente. Esistono diversi modi per suturare la cornea del paziente e quella del donatore. Una gestione esperta della sutura permette un rapido recupero della vista. Il tipo di sutura utilizzata di solito è un Nylon 10/0, che è la sutura più piccola esistente in medicina.
L’anestesia per il trapianto di cornea può essere locale o generale. Di solito si preferisce l’anestesia generale se il paziente è giovane e facilmente emozionabile, altrimenti l’anestesia locale, mediante una iniezione di anestetico intorno all’occhio, permette di ottenere un ottimo risultato.
Il paziente che ha ricevuto un trapianto di cornea lascia la sala operatoria con una benda di protezione sull’occhio. Solitamente il Dott Badalà rimuove la benda dopo poche ore dall’intervento o al massimo il primo giorno dopo l’operazione.
Già nei primi giorni dopo il trapianto, la vista è di solito migliore rispetto a prima dell’intervento tuttavia per un recupero visivo completo occorre aspettare 10-12 mesi dalla data del trapianto di cornea.
La vista migliora gradualmente fino alla rimozione della sutura. E’ consigliabile eseguire controlli dopo il trapianto di cornea ogni 30 giorni per i primi 4 mesi e successivamente ogni 60 giorni fino ad un anno dopo l’intervento. Intorno a questo periodo si asporta solitamente la sutura.
La terapia dopo trapianto di cornea
Il paziente sottoposto a trapianto di cornea deve eseguire una terapia a base di antibiotici in colliri o pomate per circa una o due settimane e una terapia a base di cortisone in colliri o pomate per circa un anno, anche se con frequenza sempre più ridotta.
Nei primi mesi dopo il trapianto è buona prassi utilizzare spesso delle lacrime artificiali, la cornea trapiantata non ha infatti sensibilità nei primi mesi è tende a diventare asciutta. Il corretto uso delle lacrime artificiali permette una pronta guarigione di solito dopo 4-6 mesi.
Nel 10-15% dei casi può verificarsi un rigetto, che nella maggior parte dei casi può venire curato farmacologicamente, senza dovere ripetere un trapianto. Il rischio di rigetto del trapianto di cornea è sempre presente, lungo tutto l’arco della vita del paziente, per cui davanti ad un occhio rosso dopo un trapianto di cornea è sempre urgente un controllo dall’oculista.
Attività da fare e da evitare dopo il trapianto di cornea
E’ di fondamentale importanza non sfregare l’occhio operato di trapianto di cornea ed evitare traumi di ogni tipo. Per questo motivo, subito dopo l’intervento, il paziente deve avere sempre l’occhio protetto.
Il Dott. Badalà di solito consiglia occhiali durante il giorno ed una conchiglia di protezione durante il riposo notturno. L’attività lavorativa può di solito essere ripresa dopo circa due settimane, anche se la tempistica del rientro al lavoro risente di diverse variabili soggettive.
L’attività sportiva è buona norma riprenderla dopo circa un mese dal trapianto. Ovviamente dipende dal tipo di attività sportiva: gli sport da contatto (Calcio, Basket, Pallavolo) vanno assolutamente evitati per un lungo periodo e la loro pratica deve essere discussa con l’oculista curante. Il nuoto e la palestra possono essere ripresi con una certa tranquillità dopo un mese, previo parere dello specialista.
Il trucco degli occhi è meglio evitarlo per un paio di mesi. In ogni caso occorrerà sempre prestare particolare attenzione alla fase di strucco, per evitare di danneggiare l’occhio con manovre di sfregamento che talvolta si rendono necessarie per struccarsi. E’ sempre indispensabile discutere di questi aspetti con il Chirurgo Oculista che ha effettuato il trapianto.
La cornea artificiale è l’ultima frontiera per la cura delle malattie della cornea . Ne esistono di diversi tipi: la più utilizzata è la Cornea artificiale (cheratoprotesi) di Boston.
Un modello di cornea artificiale ancora in fase di sperimentazione è sintetizzato in laboratorio ma ancora si attendono miglioramenti per la solidità dei materiali.
In passato grande successo ha avuto la cornea artificiale o cheratoprotesi, modificata dal Professor Falcinelli di Roma che ha perfezionato una tecnica che porta il suo nome la cheratoprotesi di Falcinelli in cui si costruisce una cornea artificiale estraendo un dente del paziente che poi dopo essere stato modificato verrà impiantato nell’occhio.
La Cornea artificiale (cheratoprotesi) di Boston è l’ultima nata tra le cheratoprotesi e quella oggi più usata nel mondo. E’ costituita di materiali plastici di ultima generazione e titanio e si integra bene nell’occhio umano. Le principali indicazioni della cornea artificiale di boston sono:
I rischi della cornea artificiale di boston sono molto ridotti rispetto ad altri tipi di cornea artificiale tuttavia persiste il rischio di infezione, per questo motivo si raccomanda l’uso di colliri antibiotici a tempo indefinito. Il dott. Badalà è stato il primo chirurgo italiano ad impiantare la cornea artificiale di Boston e quello, ad oggi, con la più larga esperienza avendone impiantate oltre 70 negli ultimi 10 anni.
Il vantaggio principale della cornea artificiale di Boston e che anche in presenza di rigetto la cornea artificiale rimane trasparente. Tuttavia i pazienti operati con questa tecnica devono indossare una lente a contatto e instillare dei colliri in modo permanente. Il dott. Badalà ha tenuto diversi corsi sul trapianto di cornea artificiale di Boston ai maggiori congressi internazionali (vedi sezione news del sito). I dettagli del primo intervento di cornea artificiale in Italia sono riassunti nell’articolo pubblicato nel 2008 qui a fianco
L’ultima novità nel trapianto di cornea per cheratocono è il trapianto di cornea lamellare anteriore (DALK). Il trapianto di cornea lamellare anteriore (DALK) consiste nella sostituzione della porzione anteriore del tessuto corneale (stroma). Questo tipo di trapianto di cornea è indicato nei casi di:
Il trapianto di cornea lamellare anteriore può essere eseguito con diverse tecniche. La tecnica più innovativa di trapianto di cornea lamellare anteriore è la tecnica big bubble DALK. Con grande perizia tecnica si separano manualmente i vari strati della cornea. Altre tecniche prevedono l’uso di un microcheratomo o di un laser ad eccimeri o a femtosecondi. Tutte le tecniche hanno come scopo la rimozione dello stroma fino all’endotelio in modo da creare un’interfaccia, su cui suturare il lembo trapiantato, il più possibile omogenea per garantire una migliore qualità visiva post-operatoria.
Il vantaggio del trapianto di cornea lamellare (DALK) rispetto al trapianto di cornea tradizionale è che le probabilità di rigetto della cornea sono inferiori essendo inferiore la porzione di tessuto trapiantato.
Il lembo corneale del donatore è suturato secondo le stesse modalità del trapianto di cornea a tutto spessore. Un altro vantaggio del trapianto di cornea lamellare anteriore è che la rimozione della sutura può essere fatta prima con un recupero visivo più veloce quindi rispetto al trapianto di cornea convenzionale. Questo è particolarmente importante nei pazienti con cheratocono in cui si fa il trapianto di cornea lamellare anteriore, perché sono persone giovani e attive. Il Dott. Badala’ esegue il trapianto di cornea lamellare anteriore con tecnica DALK per la cura del cheratocono a Milano e Catania e tiene corsi su questa innovativa tecnica di trapianto della cornea ai maggiori congressi internazionali.
Il trapianto di endotelio corneale sta diventando il tipo di trapianto di cornea più diffuso. Si esegue nei casi di edema della cornea da cornea guttata o cheratopatia bollosa. Nel trapianto endoteliale non si sostituisce più l’intera cornea ma solo lo strato interno (l’endotelio) danneggiato.
Una nuova metodica di trapianto endoteliale è la DMEK (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty) in cui la porzione di tessuto trapiantato è ancora più sottile, ed il recupero visivo è teoricamente ancora più veloce. Il Dott. Badalà esegue questo tipo di trapianto endoteliale nei casi di cheratopatia bollosa e cornea guttata a Milano e Catania.
Il trapianto delle cellule staminali offre oggi la possibilità di curare alcune malattie della cornea. In futuro probabilmente anche malattie della retina, tuttavia in questo caso le ricerche sono ancora in fase iniziale.
I soggetti che possono beneficiare di un trapianto di cellule staminali corneali sono vari: persone a cui sia stato lesionato l’epitelio corneale da
Le cellule staminali corneali si trovano nel limbus, sono disposte a corona tra la cornea (la parte trasparente dell’occhio) e sclera (la parte bianca dell’occhio). Quando vengono danneggiate l’epitelio congiuntivale che riveste la parte bianca dell’occhio, ricopre tutta la cornea che cosi perde la sua trasparenza e la vista viene compromessa.
Se il problema e’ in un solo occhio e’ possibile il trapianto delle cellule staminali corneali dal’occhio sano all’occhio malato. Qui, nel giro di un mese e mezzo le cellule staminali si riproducono e la cornea non si opacizza piu’ (trapianto autologo). Se il problema e’ in entrambi gli occhi, si dovra’ ricorrere alla donazione da un parente stretto (genitore o fratello), identico almeno al 50%, o da cadavere, ricorrendo ai trattamenti antirigetto (trapianto eterologo).
Una grande opportunità nei casi più gravi è la possibilità di coltivare in laboratorio le cellule staminali corneali e cosi anche in presenza di poche cellule sane si può attraverso il trapianto autologo (cioe di cellule dello stesso paziente) ottenere un buon risultato L’’intervento nella gran parte dei casi va completato dal trapianto di cornea per sostituire anche lo stroma corneale danneggiato.
L’alternativa per una rapida riabilitazione visiva in molti di questi casi è rappresentata dal trapianto di cornea artificiale (cheratoprotesi) di Boston. Questi interventi si eseguono solo in centri trapianto cornea specializzati. Il dott Badalà li esegue a Milano e Catania.
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